L’associazione Cherimus organizza un ciclo di quattro incontri che coinvolgono alcune personalità dell’arte assieme alle più interessanti realtà culturali locali.
Il tema comune agli incontri, come suggerisce il titolo, è la messa in discussione dei confini della Sardegna, il cui isolamento geografico non può più essere considerato un limite allo scambio culturale e alla partecipazione al dibattito internazionale. Alcuni artisti e curatori di fama internazionale saranno invitati a presentare il proprio lavoro, all’interno di manifestazioni culturali già radicate nel territorio, che suggeriscono la possibilità di uno scambio di esperienze fra la realtà locale e l’esperienza internazionale di cui gli ospiti sono portatori.
Gli ospiti della prima conferenza conferenza sono stati Cristiana Collu direttore del Man_museo d’arte di Nuoro, che ha dato a questa istituzione un prestigio internazionale e Alberto Garutti artista spesso a confronto con realtà non solo museali di tutto il mondo. L’incontro si è svolto in concomitanza con il festival del jazz di Sant’Anna Arresi, che ha fornito l’occasione per riflettere su come un piccolo centro abbia saputo imporsi a livello internazionale solo puntando sulla qualità della proposta artistica e sulla accurata gestione della manifestazione.
Con il festival del jazz il progetto Cherimus condivide in buona parte intenti e modalità di realizzazione: la priorità data alla qualità degli interventi, la decisione di operare in un periodo
nel quale la stagione turistica volge al termine in modo da restituire all’arte la centralità che merita, la scelta di rivolgersi a piccole comunità che possano essere valorizzate nelle proprie peculiarità attraverso l’arte e al contempo recepire nuovi stimoli provenienti dall’esperienza dei loro ospiti. L’incontro costituisce un’occasione per esplorare le possibilità che l’arte può offrire come sorprendente e visionario strumento di sintesi fra differenti esperienze.
I prossimi incontri si svolgeranno nei comuni di Buggerru, nel contesto delle miniere e in prospettiva di un possibile loro recupero, di Villaperuccio, presso l’antichissima necropoli prenuragica di Montessu, di Iglesias, presso l’Università mineraria di Monteponi.