Cherimus tra MAXXI, MACRO e Nomas Foundation, porta a Roma Il Gioco dell’Oca di Marco Colombaioni
Il 29 – 30 – 31 ottobre al MAXXI nell’ambito del progetto Open Museum Open City a cura di Hou Hanru, Cherimus ha presentato l’opera Il Gioco dell’Oca di Marco Colombaioni nella sezione Esercizi di rivoluzione, curata da MAXXI e Nomas Foundation.
L’opera presentata a Roma è una riedizione dell’originale Il Gioco dell’Oca realizzata dall’artista Marco Colombaioni (1983, Milano – 2011, Ravenna) nel 2009 a Valledoria, in Sardegna, come un dipinto a cielo aperto nel quale chiunque poteva entrare a giocare. Un regalo al piccolo comune del nord Sardegna in cui l’artista aveva sostituito le classiche rappresentazioni nelle 63 caselle affrescandole con animali di ogni genere. La tavola da gioco diventava dinamica e coinvolgente, conducendo lo spettatore in un percorso di dimensioni ambientali. Cherimus, in occasione di Esercizi di Rivoluzione ripropone l’opera originale di Marco Colombaioni reinterpretandola in chiave performativa. Le caselle ospitano una giungla surreale di personaggi zoomorfi nati dal lavoro con la collettività e costruiti attraverso un fitto programma di workshop guidato dagli artisti di Cherimus che per tutto il mese di ottobre si sono alternati per raccogliere ed intrecciare la sapienza e l’immaginazione di mondi diversi.
La tradizione delle maschere africane di Mali, Senegal, Nigeria o Gambia ha preso forma nel laboratorio di sartoria solidale delle signore di Ostia, la capacità progettuale delle ragazze del liceo artistico è stata reinterpretata attraverso l’immediatezza estetica delle donne provenienti da Bangladesh e Sudamerica, il tutto in un percorso di conoscenza e confronto teso alla produzione di un’opera condivisa.
Il Gioco dell’Oca di Marco Colombaioni è un percorso che si snoda negli spazi del MAXXI in cui le pedine sono gli stessi giocatori che si muovono su un tabellone composto di animali a volte assurdi e bizzarri ma che in sé conservano la vitalità del gioco sin dalla sua costruzione collettiva: una giungla di personaggi zoomorfi con cui i giocatori dovranno rapportarsi di volta in volta lungo il tragitto, verso il traguardo.
Ne Il Gioco dell’Oca di Marco Colombaioni non ci sono regole scritte, i giocatori si muovono sul percorso utilizzando una coppia di dadi e stabilendo autonomamente come relazionarsi alla casella-animale nella quale si trovano a sostare.
Il Gioco dell’Oca di Marco Colombaioni è un gioco che si anima già durante la sua realizzazione, ancora prima di essere presentato al museo: con la collaborazione di istituzioni e associazioni capitoline (centri di accoglienza per i rifugiati politici, associazioni di anziani, scuole) Cherimus ha costruito oltre ai costumi l’idea del gioco come forma di discussione e strumento di coesione sociale.
Hanno collaborato alla realizzazione e sostenuto il progetto Il gioco dell’oca di Marco Colombaioni:
A.T.I. Domus Caritatis – Casa San Bernardo, Roma, Auser Lazio – Laboratorio di Sartoria Solidale, Ostia, CARA Tivoli, CRS Caritas Roma – Centro Accoglienza Ferrhotel, Roma, Centro SPRAR Sant’Antonio, Centro SPRAR Valico, SPRAR Mostacciano, Roma, Coop Domus Caritatis – Roma, ICS “Daniele Manin”, Roma, IIS “Via Beata Maria De Mattias”, Roma, Liberi Nantes, Roma, MACRO Didattica, Roma, Re(d)cycleLab, Roma
con Alessandra Casadei, Leonardo Chiappini, Derek Maria Francesco Di Fabio, Cleo Fariselli, Edna Gee, Isa Griese, Valeria Frisolone, Michele Gabriele, Alice Mandelli, Marco Pezzotta, Matteo Rubbi, Emiliana Sabiu, Carlo Spiga.
Cherimus ha realizzato Il gioco dell’oca di Marco Colombaioni grazie alla sinergia tra il MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo), il MACRO (Museo d’Arte Contemporanea, Roma) e la Nomas Foundation.
Il 5 febbraio alle 17.00
Cherimus / Valentina Vetturi – MACRO 2015 talk/ intervention
Cecilia Canziani e Ilaria Gianni (Nomas Foundation) con Giulia Ferracci (MAXXI – Museo Nazionale delle Arte del XXI secolo), Luigia Leonardelli in conversazione con Cherimus e Valentina Vetturi introduzione Rossana Miele MACRO – Sala Cinema, Via Reggio Emilia, 52. Talk 5 febbraio alle 17, ingresso libero.
Tutte le immagini sono di Leonardo Chiappini tranne la prima, di Alessandra Casadei.