Il gioco dell’oca

Il Gioco dell’Oca di Marco Colombaioni ha origine dal lavoro realizzato nel 2009 a Valledoria, in Sardegna, dell’artista Marco Colombaioni (1983, Milano – 2011, Ravenna), cofondatore di Cherimus: un grande dipinto a cielo aperto popolato da animali, una rielaborazione del tradizionale gioco dell’oca, in cui chiunque poteva entrare per partecipare.

Nel 2011, Cherimus aveva già curato la realizzazione del “Gioco dell’Oca” per una mostra alla Gamec di Bergamo. In quest’occasione xx artisti avevano disegnato nel cortile antistante il museo le caselle del gioco, con giganteschi animali.

Per la mostra “Open Museum Open City” curata da Hou Hanru al Museo MAXXI di Roma, Cherimus ha rielaborato di nuovo l’opera, questa volta in chiave performativa. Gli animali del gioco sono stati realizzati con la collaborazione di numerose realtà del territorio: laboratori di sartoria, licei artistici, centri SPRAR – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Gli animali dipinti di Marco Colombaioni sono così divenuti costumi da indossare, sulla base di un’idea di gioco come forma (possibilità) di discussione e strumento di coesione sociale (incontro). Si tratta di risolvere la distanza fra la vita ordinaria e la creazione contemporanea, costruire ponti e spazi di dialogo entro i quali la conoscenza possa essere messa in comune, condivisa.

Seguendo una prassi consolidata, Cherimus ha invitato diversi artisti a collaborare alla realizzazione dell’opera. In particolare Simone Berti ha realizzato dei videoclip in cui gli animali prendono vita alla conquista della città; o ancora Carlo Spiga ha ideato una playlist che raccoglie e rielabora le registrazioni effettuate durante i laboratori, e che quindi riflettono le sonorità di Gambia, Mali, Senegal e Indonesia.

Hanno inoltre collaborato al progetto: Alessandra Casadei, Leonardo Chiappini, Derek
Maria Francesco Di Fabio, Cleo Fariselli, Valeria Frisolone, Michele Gabriele, Edna Gee, Isa
Griese, Alice Mandelli, Marco Pezzotta, Matteo Rubbi, Emiliana Sabiu.

La realizzazione della performance Il Gioco dell’Oca di Marco Colombaioni è stata commissionata dal MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo grazie alla collaborazione del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, nell’ambito del programma “Artisti in residenza”.

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On the occasion of the exhibition Open Museum Open City (MAXXI, Autumn 2014), MACRO and MAXXI jointly selected Cherimus to develop their work in a Roman institution.

The work displayed by Cherimus at MACRO is the evolution of the performance Il Gioco dell’Oca di Marco Colombaioni,  first presented at MAXXI and inspired by the work Il Gioco dell’Oca  originally created by artist Marco Colombaioni (1983, Milano – 2011, Ravenna) in Valledoria (Sardinia) in 2009. This was a large outdoor painting in which spectators could enter in order to take part in the game. Cherimus has given the work a performative dimension, opening  its doors to a fantastic world inhabited by animals, which have been realized in collaboration with local institutions, such as tailor’s workshops, art schools and SPRAR centres – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (System for the protection of refuges and asylum-seekers). The idea was to use the game as a forum for debates and as a tool for enhancing social cohesiveness.      

During its residency at MACRO, Cherimus has invited many artists to collaborate to the project, among which Simone Berti (who has realized some surreal videos in which animals come to life to conquer the city) and Carlo Spiga (who has collected and re-elaborated the recordings made during the workshops with sounds coming from African and South-American countries).

The other artists involved in the project were: Alessandra Casadei, Leonardo Chiappini, Derek Maria Francesco Di Fabio, Cleo Fariselli, Edna Gee, Isa Griese, Valeria Frisolone, Michele Gabriele, Alice Mandelli, Marco Pezzotta, Matteo Rubbi, Emiliana Sabiu.   

The performance Gioco dell’Oca di Marco Colombaioni was commissioned by MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo in collaboration with MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, as part of the programme “Artisti in residenza”.